di Massimo Tesei
Parco Campagna Via di Mezzocammino
i cittadini, stanchi di promesse, intervengono e puliscono.
Doveva essere tutta un’altra storia e …, incredibile, lo è ma in peggio.
Una storia di degrado in crescendo. Sempre più abbandonato a se stesso. Il parco sopravvive solo grazie a se stesso (la natura fin che può si difende) e all’attenzione di volenterosi, che via via stanno perdendo entusiasmo e fiducia.
Non conta il colore dell’amministrazione. Chi viene finisce per cedere alle infinite stradelle della burocrazia e preferisce gettare la spugna. Parafrasando De André “si costerna, s’indigna, s’impegna, poi getta la spugna con gran dignità.” Ma c’è il caso in cui neanche la dignità è in campo. Ignavia, pusillanimità nel migliore dei casi. Protervia e arroganza negli altri.