Il Liceo Classico e delle Scienze Umane "Plauto" aderisce anche quest'anno alla Notte Nazionale del Liceo Classico, che, ideata dal prof. Rocco Schembra del Liceo Gulli e Pennisi di Acireale, è arrivata alla sua settima edizione.
L'evento si celebrerà venerdì 28 maggio 2021, dalle ore 16:00 alle ore 20:00, in contemporanea in circa 300 licei classici su tutto il territorio nazionale. Nonostante le difficoltà di quest'anno così difficile ma forti del messaggio e degli insegnamenti di resilienza che proprio i nostri classici ci hanno insegnato e ci continuano a insegnare giorno dopo giorno, abbiamo deciso di esserci.
Esserci, ovviamente, con le modalità che la pandemia ci ha imposto, ossia non in diretta, senza pubblico presente, con trasmissione streaming sul canale youtube della scuola, riducendo la durata da sei a quattro ore e anticipando gli orari di inizio e di fine.
Chi durante quelle ore si collegherà potrà assistere a letture, recitazioni teatrali, concerti, cortometraggi, realizzati dalla fantasia e dalla voglia di fare degli studenti e dei docenti.
La Notte Nazionale del Liceo Classico, soprattutto quest'anno, più che una festa, è una testimonianza. È anche un modo alternativo e innovativo di fare scuola e di veicolare i contenuti, un puntare su una formazione di natura diversa che non va a sostituire quella tradizionale, ma le si affianca in maniera produttiva e proficua.
Il bello della Notte Nazionale non è solo nella Notte stessa, ma nei lunghi e laboriosi preparativi che la precedono, che fanno sì che gli studenti identifichino i locali in cui quotidianamente vivono le ansie e le aspettative di un cammino di studio, faticoso ma gratificante, con un ambiente ludico, in cui cultura vuol dire gioia, piacere di condivisione, rispetto dei tempi e delle parti.
Tutti assieme, in una Italia finalmente unita nell'ideale di difesa, promozione e salvaguardia delle nostre radici più autentiche, quelle della civiltà greco-romana.
(estratto dal comunicato stampa ufficiale della Notte nazionale del liceo Classico scritto dal prof. Rocco Schembra)