Paesi Sud del mondo

Paesi Sud del mondo

Di cosa stiamo parlando:  di quei paesi che hanno un limitato livello di sviluppo rispetto ai paesi più ricchi, più progrediti che, al contrario hanno strutture sviluppate, tenore di vita evoluto e tecnologia avanzata. Si individuano in: Africa, America del sud e centrale, Asia in zone dell’estremo e del medio oriente.

Anche a Roma troviamo il Nord e il Sud.

Cosa sta succedendo a noi abitanti dei quartieri sud di Spinaceto, Tor de’ Cenci, Tre Pini - Villaggio Azzurro, Vallerano e Castel di Decima?

Viviamo in uno stato sospeso,  smarriti in un assurdo temporale.

Vediamo i concittadini dei quartieri centrali lamentarsi per la cattiva gestione della raccolta rifiuti e asc

oltiamo le dichiarazioni dei responsabili AMA e del competente assessore dichiarare che in fondo non va così male.

Poi girando per i nostri quartieri vediamo accumuli di immondizia fuori dei cassonetti stracolmi, assistiamo alle malefatte di cialtroni che abbandonano altra immondizia e qualsivoglia tipo di rifiuto provenendo dalle zone limitrofe. Ascoltiamo attoniti i proclami di sindaca, assessori, responsabili AMA che ripetono il mantra “non va poi così male, siete voi prevenuti”.

Proviamo allora le stesse sensazioni degli abitanti di quei paesi sottosviluppati, che chiamiamo del terzo mondo, che ci osservano lamentarci e non capiscono. Perché loro chissà cosa pagherebbero per trovarsi nella nostra condizione.

Ecco noi, qui, in questi quartieri, ci sentiamo così nei confronti dei cittadini che abitano in centro. Ci sentiamo tutti “figli di un Dio minore, un dio a rimorchio. Uno che se ci si dimentica di onorare nemmeno si offende.

Eppure siamo sempre in Italia e siamo (ci sarebbe da dire purtroppo) a Roma.  La Capitale.

Paghiamo le tasse tale e quale a chi abita in centro.

Ma noi, ormai da mesi, da molti mesi siamo costretti a vivere in mezzo a montagne di spazzatura a differenza di chi vive in Centro.

Siamo ormai al culmine della pazienza. Vogliamo risposte e non proclami.

E non accettiamo come risposta la puerile giustificazione che siamo sotto le feste, perché è da molti mesi che la situazione è così.

Anche con la passata amministrazione abbiamo avuto problemi ed è giusto ricordarlo.

Ma sulla base degli impegni (assicuravano che non erano promesse) le cose dovevano migliorare con i nuovi amministratori, non certo peggiorare.

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Se l’AMA non è in grado di effettuare il servizio per cui è pagata profumatamente lo dica e si cambino o i dirigenti dell’azienda o l’assessore responsabile o il sindaco.  Non si può continuare a mandare la spazzatura sempre fuori perché l’ideologia impedisce la costruzione di inceneritori e addirittura dei termovalorizzatori; quelli di ultima generazione che stanno arricchendo Brescia, l’Austria, la Germania ed altri paesi.  Dire no ai termovalorizzatori significa dire si alle discariche.  Ma questo non lo si dice perché si è profondamente ipocriti.

A Roma si parla che la raccolta spinta della differenziata si potrà completare tra 20 anni (per chi ci crede) e nel frattempo che facciamo?

Continuiamo come adesso? Con lì apertura di nuove discariche e richieste di aiuto in Italia e all’estero?

Pochi giorni fa la Toscana ha detto che non vuole più le immondizie di Roma. Ha risposto di si, con notevoli difficoltà e perplessità, l’Emilia Romagna ma hanno detto chiaramente solo per 2 mesi.

Il Comune di Roma prima ha detto di Ok poi visto che siamo in campagna elettorale ci ha ripensato e ha detto di no, motivando il dietrofront, dopo aver fatto ridere l’Italia per la questua richiesta di accettare i rifiuti romani, con la constatazione che le cose sul fronte smaltimento rifiuti non vanno poi così male.

In poche parole l’immondizia la possiamo tenere per strada fino al 4 marzo. E poi?  E poi andremo ad elemosinare aiuto da qualche altra parte.

Il termovalorizzatore di Acerra,  tra i più importanti d’Europa, si estende su 9 ettari di superficie smaltendo 600.000 tonnellate all’anno di rifiuti urbani per trasformarli in circa 600 milioni di Kilowattora di energia elettrica in grado di alimentare 200.000 utenze domestiche. I valori di emissione di questo Termovalorizzatore sono inferiori di oltre il 50%   rispetto ai limiti fissati dalle Direttive Europee.

Se il Comune continua a ripetere niente discariche e niente termovalorizzatori ci dicano qual è la terza via visto che il PAP potrà essere completato tra 15/20 anni e comunque per quanto si può differenziare alla fine rimane sempre un 20-30% da eliminare. In che modo ?

E soprattutto basta con il vecchio ritornello che è colpa di chi c’era prima. Lo abbiamo sentito da Alemanno, da Marino e adesso dalla Raggi. Può essere vero ma solo per i primi 6 o 10 mesi, ma dopo un anno e mezzo non è più accettabile. Diventa un alibi per l’incapacità dei singoli Manager chiamati da questa Amministrazione, e per l’intera Giunta Capitolina.

E allora se non volete una vera e propria rivolta da parte dei cittadini trovate, per favore, una soluzione stabile e duratura che metta fine a questa brutta vicenda e a questa brutta fase di inefficienza e tentennamenti.

 

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