Inevitabilmente, come tutti gli anni, troppi, con l’arrivo della stagione estiva, si torna a parlare di incendi, casuali o dolosi, e torna alla ribalta il problema della scarsa o nulla manutenzione del verde che è tra le cause principali del rischio di incendi. E come ogni anno i residenti dei nostri quartieri vivono con l’angoscia che un fattore casuale o peggio uno o più piromani attentino alle nostre aree verdi. Tor de Cenci, Spinaceto, Tre Pini e le restanti aree verdi del Municipio sembrano condannate a vivere in questa angoscia.
Ma non solo la scarsa o nulla manutenzione si evidenzia ma anche l’approssimazione di un piano antincendio articolato, soprattutto in queste aree che renda più tempestivo ed agevole l’intervento dei Vigili del fuoco e dei distaccamenti di Protezione civile.
Il devastante incendio dei giorni scorsi ha messo a nudo tutte queste problematiche e, fatto risaltare quanto sia importante la manutenzione. Non ci fosse stata l’opera di sfalciatura accurata effettuata nei mesi passati nel Parco campagna gli effetti dell’incendio sarebbero stati ben più gravi di quanto verificatosi, sarebbe bastato che il manto erboso fosse più alto e probabilmente staremmo a piangere la devastazione delle pinete che, purtroppo, dopo anni di disattenzione sono al collasso anche a causa del parassita che ha ormai attaccato il 70% o più dei pini.
L’incendio peraltro ha fatto emergere una drammatica situazione che riguarda il complesso degli edifici di Via Stame che affacciano sul Parco Campagna ma soprattutto sul vallone che da Largo Sergi giunge fino a Viale dei Caduti nella guerra di Liberazione. L’incendio ha distrutto il complesso di siepi e rovi dietro i giardini e di fatto ha tolto il verde che teneva il terreno degradante che ora è un dirupo che rivela l’instabilità di quella che è terra di riporto con un doppio rischio; immediato per la sicurezza dei residenti con apprensione continua per la sicurezza dei bambini e poi per il rischio che le piogge provochino lo smottamento del terreno con conseguenze per la tenuta dei due palazzi che confinano con quel punto.
Un’emergenza di sicurezza immediata di cui non sappiamo di chi sia la “competenza” ma di cui tutte le autorità se ne dovranno far carico al più presto.
Abbiamo assistito in questi giorni ad accuse a questo o quel politico di diversa formazione al governo o all’opposizione del Comune e del Municipio per carenze gestionali o incapacità di stimolo all’azione. Come al solito, purtroppo, l’inazione accumulatasi nel corso degli anni e delle diverse consiliature capitoline finisce per diluire le varie responsabilità facilitando il solito scaricabarile. Perché se è vero che le responsabilità passate hanno ingigantito i problemi; chi ha l’attuale responsabilità amministrativa deve giustificare la mancanza di valide soluzioni o quantomeno interventi efficaci nelle emergenze. E in questo municipio la manutenzione del verde è prioritaria più che in altri e il Campidoglio avrebbe dovuto supportare più efficacemente il Municipio.
Come comitato di quartiere ci siamo scontrati con il centrodestra, poi con il centrosinistra e ora c’è lo scontro duro con il M5S che ci accusa di fomentare i cittadini contro l’Amministrazione.
Ci siamo abituati, meglio “ci abbiamo fatto il callo”.
È chiaro che in caso di dolo, la colpa è di chi incendia, ma se questi piromani criminali, non si trovassero il compito facilitato dall’incuria, certamente avrebbero meno possibilità e comunque farebbero meno danni.
Ma se il CdQ segnala e continua a segnalare queste criticità che non si risolvono, non accettiamo poi di essere accusati di faziosità solo per il fatto che qualcuno non ha potuto o non è stato capace di risolverle. Parimenti, quando diamo atto di interventi positivi effettuati dall’amministrazione capitolina o municipale non accettiamo, il contrario, cioè di essere tifosi di chi attualmente amministra.
Come per tutti i problemi che assillano i nostri quartieri, viabilità, trasporti pubblici, rimozione dei rifiuti e quanto altro, il C.d.Q. fa da megafono alle richieste dei residenti che protestano per quanto è sotto i loro occhi quotidianamente e giustamente chiedono interventi, nel caso specifico la manutenzione delle aree verdi!
Non è chiedere miracoli. Quel che si chiede è porre rimedio ad una situazione assurda che ha fatto si che nel corso degli anni e delle diverse amministrazioni quella che era uno dei fiori all’all’occhiello capitolini la scuola e la professione dei giardinieri diventasse una vergogna passando da un gruppo di circa 1.800 unità a a poche centinaia, allora di questa responsabilità qualcuno se ne deve far carico e impegnarsi a porvi rimedio. Senza se e senza ma, soprattutto se sei al Campidoglio ed al Municipio da quattro anni.