Piazza Bertani - Tor de’ Cenci Tanti, tanti soldi buttati …. e noi paghiamo!

Vengo spesso fermato quando mi trovo a passare per la Piazza di Tor de’ Cenci, quella Piazza Bertani, che ormai da tempo infinito è oggetto di lavori di “miglioramento”.

Già in più occasioni mi era stata illustrata la questione di una piazza che, mentre prima era quasi tutta fruibile, oggi con i lavori di rifacimento sarà fruibile (almeno come parcheggio auto) solo al 30% .

Il restante 70% è andato perduto, è andato a farsi friggere.

 Lavori che fanno mangiare il fegato alla maggior parte dei residenti.

 Sono stati creati infatti marciapiedi anche di 4 e 5 metri, incastri, rotatorie, e incomprensibili vie di uscita che riescono a bloccare, al loro interno, persino queste poche auto che oggi hanno la fortuna (si fa per dire) di entrare in questo labirinto che solo una mente ……… poteva realizzare. Ho messo i puntini dopo una mente perché avevo l’imbarazzo della scelta tra i tanti, ma veramente tantissimi, modi in cui il progettista della piazza è stato/a definito/a. Siccome sono quasi tutti termini irripetibili mi sono astenuto dal riferire anche quelli più blandi, perché anche con quelli mi sarei preso una denuncia.

 Chiunque conosceva la piazza come era prima dell’inizio dei lavori però, capisce da solo lo scempio che è stato commesso. E per giunta, spendendo soldi pubblici, che avrebbero dovuto migliorare le cose e che invece le hanno peggiorate… e in che modo le hanno peggiorate!

 Almeno i lavori fateli “a regola d’arte” lo dice
il Codice Civile e lo chiedono i Cittadini.

 Ieri oltre alle solite frasi contro gli autori politici e tecnici di Piazza Bertani mi è stato fatto notare come è stata effettuata la pavimentazione dei tanto grandi, quanto inutili marciapiedi.
Avvallamenti, mattonelle che sembra siano state messe senza malta, spacchi tra una mattonella e quella adiacente, spacchi tra le mattonelle e i bordi che delimitano il marciapiede stesso, ampie fenditure tra i blocchi di travertino e la strada, ecc.
Non si può camminare e inciampare su un pavimento che, prima ancora di essere inaugurato, è già pericoloso.
Mi diceva Emilio che, anche se la pavimentazione è stata appena realizzata, a causa di questi spacchi tra le mattonelle, sembra già vecchia. Aldo, pensionato edile, mi faceva notare invece che se avesse lavorato in quel modo, quando era in attività, sarebbe stato licenziato non il giorno dopo, ma un’ora dopo. La malta, continuava Aldo, forse in queste mattonelle non va nemmeno messa, ma se il lavoro è fatto bene le mattonelle non si dovrebbero muovere.

Un’ispezione dei lavori attenta e accurata diventa improcrastinabile.

Io non ho mai svolto lavori di questo tipo, quindi non mi permetto di dare giudizi. E’ anche vero però, che chiunque può notare che i lavori presentano, obiettivamente, diverse falle.

Giriamo, quindi, al Capo della III Unità Organizzativa e Riqualificazione Urbana Ing. Marco Contino, l’incombenza di effettuare un sopralluogo per verificare lo stato dell’opera e all’occorrenza intervenire con autorità, presso la ditta che sta effettuando i lavori, per sanare le inadempienze che si dovessero riscontrate.

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