Roma 16 marzo 2018
Riunione della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza del Comune di Roma - presieduta da Marco Palumbo - al quale il C.d.Q. aveva chiesto una riunione per vagliare le procedure che hanno portato all’approvazione del progetto del Filobus Eur-Tor de’Cenci e al contestatissimo tragitto sulla Via C. Colombo (18 Km), invece che parallelo alla Pontina (7 Km).
(in allegato la convocazione con tutti gli invitati e la nota del 5.12.2017)
Per il C.d.Q. erano presenti Massimo Tesei e Guido Basso. Alessandro Scorrano per il Dipartimento Mobilità, Margherita Meloni per Roma Metropolitane, per l’assessorato Wanda Giorgetti, oltre al tecnico del IX Municipio e a vari giornalisti.
Guido Basso ha iniziato i lavori su richiesta esplicita del Presidente, richiamando la nota del 5 dicembre 2017 con cui era stato chiesto l’intervento della Commissione.
Principalmente, la nota era mirata alla verifica della rispondenza tra l’esito finale con cui il progetto diveniva operativo e la delibera inziale con cui oltre al finanziamento dell’opera, si delineavano le linee guida. Linee che a parere di questo Comitato potevano essere state disattese, tenuto conto del continuo modificarsi del percorso e delle parziali informazioni, sempre verbali, date in occasione dei vari incontri per aggiornamento sullo stato del progetto stesso. In particolare, a nostro avviso, strideva l’incongruenza tra il chilometraggio comunicato e i tempi di percorrenza, che determinano un profondo danno ai destinatari del progetto: i cittadini di Tor de Cenci e Spinaceto.
Di seguito sono intervenuti sia la Meloni che Scorrano, che hanno garantito che tutti gli atti sono stati eseguiti a norma delle procedure previste per questi casi, certificandoci per la prima volta i termini delle delibere e risultanze dei lavori della conferenza dei servizi.
A questo punto Massimo Tesei ha sottolineato l’assurdità della situazione. Sarebbe bastato ricevere dai vari responsabili, comunicazioni scritte e/o non verbali, sullo stato di avanzamento del progetto e sui termini di approvazione delle variazioni approvate in conferenza dei servizi prima, e in commissione deliberante poi, per evitare questo passaggio a cui non avremmo dovuto dedicare tempo e fatica. Avrebbe avuto indubbiamente maggiore utilità infatti, concentrare gli sforzi nella ricerca di modalità utili a contrastare sul piano sociale e politico, un’opera a nostro avviso profondamente dannosa, per il modo sconsiderato con cui si utilizzano fondi pubblici per danneggiare - beffa delle beffe - i cittadini per cui era stato ideato il progetto e trovati i finanziamenti per realizzarlo.
Proprio su questo punto, il Comitato - preso atto delle risultanze di conformità ai dettami di legge illustrati da Roma Metropolitane e dal Dipartimento mobilità di Roma Capitale - ha ribadito l’impegno a contrastare, nei termini di legge consentiti, l’attuazione dell’opera, vigilando puntualmente sulla liceità di tutti i passaggi realizzativi e perpetuando l’opera di denuncia dell’incongruenza dell’opera stessa: 40 milioni di euro che saranno spesi per un progetto divenuto a questo punto assurdamente inutile e persino dannoso, alla mobilità.
Infine, che nessuno faccia finta di non capire o dica che non era possibile prevedere, la reazione dei cittadini di Tor de Cenci e Spinaceto, quando sperimenteranno direttamente sulla propria pelle, i danni che saranno loro arrecati dalla realizzazione di quest’opera.