A Spinaceto il fortino dello spaccio

A Spinaceto il fortino dello spaccio

26 gen 2014 - Il Messaggero - Raffaella Troili

IL REPORTAGE

Il palazzaccio dei murales, il Colosseo di Spinaceto come lo chiamano ironicamente gli abitanti, è ormai un minimarket dello spaccio. Dopo anni di abbandono è ufficialmente terra di nessuno, alle spalle degli uffici del Municipio e dei sindacati, trenta locali sono per lo più chiusi (aperti solo una coopertiva di servizi, un bar, una farmacia e un centro sociale). Stop. Il luogo ideale per vendere droga, dal fumo alle pasticche, fino all'eroina. Di giorno e di notte. Quando quel labirinto coperto di murales diventa un anfratto. «C'è un viavai di giovanissimi - raccontano intimiditi a Spinaceto, anche rom - vengono qui a fumare e l'aria diventa irrespirabile, ciondolano agitati e un po' di paura l'abbiamo. Anche perché hanno rotto tutto. Più volte abbiamo avvertito la polizia ma non è mai venuta».

IL LABIRINTO

Siamo in largo Cannella, a metà di via dei Caduti nella Guerra di liberazione. Le auto dei ragazzi si fermano e si guardano intorno, una volta dentro sono al sicuro, lo stabile sembra un fortino degradato, rimanda suggestioni cinematografiche (tant'è che viene spesso usato in serie tv e film, a partire da Distretto di polizia) eppure è tutto vero. Immondizia, resti di bottiglie, cartine, scritte di ogni tipo, angoli usati come latrine. E' in uno di questi, seduto su una scala che di solito si ferma uno degli spacciatori, cinquantenne, ex tossico, conosciuto nella zona. Lo chiamano il barone. Un altro personaggio è più giovane, ha 35 anni, anche lui aspetta che si affaccino i soliti gruppetti di minorenni. «Prima facevano casino, da piccoli. Ora fumano», dice chi è dell'idea di non preoccuparsi. Ma è da solo. «Non si vede mai un agente che gira, il poliziotto di quartiere non si è visto più, i vandali ormai hanno distrutto tutto». Lo spettacolo è desolante. Locali vuoti, abbandonati, devastati, ricoperti di murales, solo alcuni belli. «Di solito ci sono sempre i soliti due che girano, i minorenni vengono e comprano il fumo, a una certa ora, la sera, è meglio andare via» dicono due signore.

LOCALI ABBANDONATI

Un labirinto semi abbandonato, che doveva essere tutt'altro: un centro d'orientamento, l'Inps, uno sportello lavoro, un urban center con radunati tutti i servizi a disposizione dei i cittadini del quadrante Spinaceto, Tor de Cenci, Casal Brunori, Villaggio Azzurro. A malapena ancora funziona il centro sociale, altro che cittadella dei servizi. E rifiuti e degrado ovunque. Gli spazi finanziati e ristrutturati dalla giunta Veltroni non sono mai stati aperti. Immondizia, vandali e spacciatori, rendono ormai il palazzo invivibile. Tanto che i cittadini che prima chiedevano l'apertura degli uffici, a un certo punto avevano pensato che fosse meglio demolire tutto. «Un degrado opprimente», segnala il Coordinamento di Spinaceto, il network delle associazioni del quartiere. Abbandonato a se stesso, un relitto colorato e tetro, quello che doveva essere il cuore del quartiere ne è diventato la vergogna. Le battaglie del comitato Spinaceto Tor de Cenci per dargli un minimo di decoro non sono servite. «Di giorno tanto tanto - dice il presidente Guido Basso - ma quando fa buio non è bene stare lì». Solo un mese fa l'ultima bonifica importante, rimosse tonnellate di rifiuti, ricorda il presidente del IX Municipio, Andrea Santoro. «Purtroppo l'edificio è desolante: pieno di spazi nascosti è sempre stato il simbolo del degrado e quando si svuota è terra di nessuno. Abbiamo fatto un censimento degli spazi, le associazioni che non pagano e stanno chiuse saranno sfrattate e i locali messi a bando. Ma è bene che ci sia qualcuno che gestisca la struttura, che la apra e la chiuda al tramonto, perché a Spinaceto sta tornando lo spaccio. E quel posto può vivere ed essere sicuro solo se ci sono attività commerciali aperte. Negli anni si è stati un po' troppo tolleranti».


26 gen 2014 - Il Messaggero - Raffaella Troili

 

 

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